Acitretina

Attenzione: le informazioni riportate non sostituiscono le singole schede tecniche e foglietti informativi dei farmaci. Per ogni ulteriore approfondimento è bene sempre consultare il proprio medico specialista curante.

Che cos’è?

L’acitretina appartiene ad un gruppo di medicinali noti come retinoidi. I retinoidi sono derivati della vitamina A.

Quando viene utilizzato?

L’acitretina viene utilizzata per trattare problemi gravi della pelle, caratterizzati da ispessimento o desquamazione, che non rispondono in modo soddisfacente ad altre terapie. Il farmaco è usato nel trattamento della psoriasi grave, anche in presenza di artropatia, dell’ittiosi, del cheratoderma palmoplantare, della malattia di Darier, del lichen planus.

Come si assume?

Nel trattamento della psoriasi, l’acitretina si assume per via orale durante il pasto o con un po’ di latte.

Come agisce?

L’acitretina è un retinoide, un derivato del retinolo o vitamina A. Anche se l’esatto meccanismo d’azione dell’acitretina è ancora sconosciuto, è noto che essa normalizza la proliferazione delle cellule della pelle.

Con che frequenza va assunto e per quanto tempo?

Il dosaggio giornaliero di acitretina varia da 25 a 50 mg. Si inizia il trattamento con un dosaggio da 10 a 20 mg e si aumenta gradualmente fino a 25-30 mg/die per due-quattro settimane. Dosi superiori (50-75 mg/die) di acitretina hanno una maggior efficacia in minor tempo, ma si associano con effetti collaterali più importanti. Dopo il raggiungimento dei risultati terapeutici desiderati nel paziente con psoriasi, il trattamento con acitretina può essere sospeso. Nei pazienti con disturbi della cheratinizzazione, è più spesso necessario protrarre il trattamento a bassi dosaggi (<20 mg/die, senza superare i 50 mg/die).

Dosaggio e frequenza
Dosaggio iniziale di acitretina 25-30 mg Una volta al giorno

per 2-4 settimane

Dosaggio di mantenimento di acitretina Personalizzata su base individuale (fino a 75 mg/die) Una volta al giorno

Quali sono le principali avvertenze da considerare?

Prima di iniziare la terapia, un mese dopo dall’inizio della terapia e in seguito ogni tre mesi, è bene eseguire esami del sangue per valutare e monitorare l’emocromo con la formula leucocitaria, gli indici di funzionalità epatica, lipidica e renale. Nelle donne in età fertile è bene eseguire il test di gravidanza prima di iniziare la terapia, alle visite di controllo mensili, e dopo il termine del trattamento ogni 3 mesi per 3 anni.

Nei pazienti in trattamento con acitretina che soffrono di diabete, obesità, alcolismo, o che presentano fattori di rischio cardiovascolare o disturbi del metabolismo lipidico, è necessario un controllo più frequente dei valori dei lipidi e/o della glicemia e di altri indici di rischio cardiovascolare, come ad esempio la pressione sanguigna.

E’ necessario evitare l’esposizione eccessiva al sole e l’uso di lampade solari senza un’adeguata protezione con creme a elevato filtro protettivo.

Depressione, peggioramento della depressione, ansia e alterazioni dell’umore sono stati riportati in pazienti trattati con retinoidi per via sistemica, compresa l’acitretina. Particolare cura va quindi riservata alle pazienti con una storia di depressione. Le pazienti devono essere monitorate per i sintomi della depressione e indirizzate a un trattamento appropriato se necessario.

Talvolta, con l’avvio del trattamento, si è osservato un iniziale peggioramento dei sintomi della psoriasi.

Per questo farmaco ci sono delle avvertenze speciali e precauzioni d’impiego?

L’acitretina è altamente teratogena e non deve essere utilizzata da donne in gravidanza. Lo stesso vale per le donne in età fertile a meno che non venga praticata una rigorosa ed efficace contraccezione a partire da quattro settimane prima dell’inizio del trattamento, durante il trattamento e per tre anni dopo la sospensione del trattamento.

Per questo farmaco è previsto un “Programma di Prevenzione della Gravidanza”, che riporta le condizioni che devono essere rispettate nelle donne in età fertile per consentire l’assunzione dell’acitretina.

Dati clinici hanno messo in evidenza che si può formare etretinato dalla contemporanea assunzione di acitretina e alcol etilico. L’etretinato è altamente teratogeno. Le donne in età fertile non devono pertanto ingerire alcol (in bevande, cibo o farmaci) durante la terapia con acitretina e per due mesi dopo la conclusione del trattamento.

I pazienti non devono donare il sangue durante la terapia e per tre anni dopo la sospensione del trattamento con acitretina a causa del potenziale rischio per il feto di una donna in gravidanza che riceve tale sangue. Le donne in età fertile non devono ricevere sangue trasfuso da pazienti in trattamento con acitretina.

Ci sono problemi alla sospensione del farmaco?

Nei pazienti che presentano regressione della malattia, il trattamento può essere sospeso e ripreso al manifestarsi dei sintomi. Un’interruzione temporanea del trattamento va considerata in caso di comparsa di effetti collaterali. Alla sospensione del trattamento si assiste di solito a una riaccensione della malattia.

A quali eventuali effetti indesiderati è importante prestare attenzione?

Diversi sono gli effetti avversi che può comportare l’assunzione di acitretina. La severità degli effetti collaterali può dipendere anche dal dosaggio e dalla durata della terapia. Quelli più comunemente osservabili comprendono la secchezza delle mucose (labbra, fauci, naso, occhi), o l’infiammazione delle mucose (congiuntivite, rinite, stomatite, cheilite, vulvo-vaginite) e altri disturbi dermatologici come la fragilità delle lamine ungueali e dei capelli. Sono comuni anche disturbi muscolari e articolari (artralgie, mialgie), disturbi neurologici (cefalea), aumento dei lipidi plasmatici o delle transaminasi, disturbi vascolari (edema).

Ci sono problemi per l’assunzione contemporanea di altri farmaci?

Si possono verificare problemi in caso della contemporanea assunzione di acitretina con tetracicline a causa del rischio di ipertensione endocranica, con methotrexate e farmaci antifungini a base di imidazolo a causa del rischio aumentato di tossicità epatica, con la vitamina A o altri retinoidi a causa del rischio aumentato di sintomi da ipervitaminosi A, con farmaci ipolipemizzanti (statine) per l’aumentato rischio di tossicità muscolare e con fenitoina di cui può diminuire il legame proteico.

I preparati a base di solo progesterone a basso dosaggio (minipillole) possono essere un metodo contraccettivo inadeguato durante il trattamento con acitretina. Non sono state osservate interazioni con contraccettivi orali di associazione con estrogeno e progestinico.

 

DONNE IN ETÀ FERTILE

Se sono in età fertile e inizio la terapia con acitretina devo avere qualche precauzione?

L’acitretina è controindicata nelle donne in età fertile a meno che non vengano rispettate le condizioni riportate nel “Programma per la Prevenzione della Gravidanza”.

Tale programma prevede che lei comprenda e accetti la necessità di una efficace prevenzione della gravidanza, senza interruzione, un mese prima dell’inizio del trattamento, per tutta la durata del trattamento e per tre anni dopo la fine del trattamento; comprenda inoltre la necessità e accetti di sottoporsi a un test di gravidanza prima di iniziare il trattamento, idealmente su base mensile durante il trattamento e ad intervalli periodici di 1-3 mesi per un periodo di tre anni dopo la fine del trattamento. Le visite di controllo devono essere eseguite a intervalli regolari, preferibilmente ogni mese.

Queste visite di controllo mensili hanno lo scopo di assicurare che il test di gravidanza e il monitoraggio vengano effettuati e che lei non sia in gravidanza prima di ricevere il successivo ciclo di terapia.

E’ assolutamente necessario che ogni donna potenzialmente fertile sottoposta a terapia con acitretina faccia uso costante di un contraccettivo efficace (preferibilmente due metodi complementari, ad esempio la pillola contraccettiva ormonale e il preservativo) a partire da quattro settimane prima dell’inizio del trattamento, durante il trattamento e per tre anni dopo la sua interruzione.

Se assumo il farmaco posso avere problemi di fertilità?

I dati disponibili sugli effetti di acitretina sulla fertilità sono mancanti o insufficienti per trarre conclusioni.

Mi sono accorta di essere incinta, devo interrompere l’assunzione di acitretina?

In caso di gravidanza durante l’assunzione di acitretina è necessario interrompere prontamente l’assunzione del farmaco e contattare immediatamente il proprio medico di fiducia.

Se assumo acitretina aumenta il rischio di aborto?

I dati disponibili in merito all’utilizzo di acitretina in gravidanza sono limitati.

In generale l’aborto è un’evenienza relativamente comune in ogni gravidanza. Con una malattia autoimmune può aumentare la possibilità che si verifichi un aborto spontaneo, il che rende più difficoltoso comprendere se i farmaci utilizzati per trattare la malattia possono aumentare il rischio di aborto spontaneo. Infatti in presenza di una malattia materna in gravidanza non è semplice capire se le problematiche che insorgono possano essere legate ai farmaci assunti in gravidanza o alla malattia materna da trattare.

Dati derivanti da alcuni casi clinici riportano casi di aborto spontaneo dopo somministrazione di acitretina in gravidanza.

Se assumo questo farmaco nel primo trimestre di gravidanza aumenta il rischio di danni al feto?

Ogni donna in gravidanza ha un rischio, all’incirca del 3-5%, che il bambino presenti una malformazione; tale rischio è definito “rischio di base” e riguarda tutte le donne in gravidanza.

L’acitretina è un potente teratogeno (può determinare anomalie e malformazioni) ed è controindicata in gravidanza.

Studi sugli animali hanno dimostrato che l’acitretina supera la barriera placentare in quantità   sufficienti a provocare malformazioni fetali. Nell’animale, l’acitretina si è rivelata altamente teratogena anche a basse dosi.

Studi condotti sull’uomo hanno evidenziato un aumento del rischio di malformazioni a carico di cranio, cervello, viso, orecchio, occhio, cuore, e di alcune ghiandole (timo e ghiandole paratiroidi).

Se assumo acitretina posso allattare?

I dati disponibili in merito all’utilizzo di acitretina in corso di allattamento sono limitati. Il passaggio di acitretina nel latte umano è stato dimostrato, con una dose stimata ricevuta dal lattante pari all’1,5% della dose materna.

Vi è una limitata esperienza sull’uso di acitretina in corso di allattamento e le valutazioni sul suo utilizzo differiscono. Nello specifico, la documentazione di riferimento del farmaco ne controindica l’assunzione nelle donne che allattano. Tuttavia, alcuni esperti hanno classificato l’acitretina tra i farmaci solitamente compatibili con l’allattamento.

A fronte di queste considerazioni, qualora si renda necessario utilizzare il farmaco durante l’allattamento al seno, va contattato il proprio medico/specialista di fiducia per le valutazioni del caso.

E se il farmaco è assunto dal partner?

I dati relativi agli effetti di acitretina sulla fertilità sono mancanti o insufficienti per trarre conclusioni.

In uno studio condotto su dieci uomini che avevano ricevuto da 25 a 50 mg di acitretina per tre mesi, non sono stati riscontrati effetti rilevabili sulla spermatogenesi, la morfologia dello sperma, la motilità degli spermatozoi o le concentrazioni di ormoni sessuali.

I dati disponibili suggeriscono che il livello di esposizione materna, dal liquido seminale di pazienti trattati con acitretina, non sia tale da essere associato agli effetti teratogeni del farmaco.

In merito agli esiti sulla gravidanza non vi sono ancora dati conclusivi.

 

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Aggiornato il 31/03/2021