Ciclosporina

Attenzione: le informazioni riportate non sostituiscono le singole schede tecniche e foglietti informativi dei farmaci. Per ogni ulteriore approfondimento è bene sempre consultare il proprio medico specialista curante.

Che cos’è?

La ciclosporina è un farmaco immunosoppressore, in grado cioè di inibire la risposta del sistema immunitario.

Quando viene utilizzata?

È utilizzata, da sola o in combinazione con altri farmaci, nel trapianto d’organo, di midollo osseo o di cellule staminali e nel trattamento di alcune malattie autoimmuni, tra cui forme gravi di uveite endogena, artrite reumatoide, sindrome nefrosica, dermatite atopica, psoriasi. Nello specifico, per quest’ultima patologia, si utilizza per il trattamento della psoriasi grave in pazienti in cui la terapia convenzionale non è risultata efficace.

Come si assume?

Quando la ciclosporina è assunta per indicazioni diverse dal trapianto, la normale via di somministrazione è quella orale.

Come agisce?

La ciclosporina inibisce la calcineurina, un fosfatasi, implicata in una grande varietà di risposte biologiche, compresa l’attivazione dei linfociti T che giocano un ruolo nella psoriasi.

Con che frequenza va assunto e per quanto tempo?

Il dosaggio iniziale di ciclosporina è 3-5 mg/Kg/die suddiviso in due dosi. Dopo il raggiungimento dei risultati terapeutici desiderati, la dose di ciclosporina può essere ridotta gradualmente. Per il trattamento di mantenimento si deve determinare su base individuale la minima dose efficace ben tollerata.

Sono consigliati cicli di trattamento della durata di 3-6 mesi; una risposta soddisfacente al trattamento si osserva in genere dopo 4-12 settimane. E’ possibile in alcuni casi una terapia continuativa per una durata massima di due anni, mantenendo uno stretto controllo dei possibili effetti indesiderati.

Dosaggio iniziale 3 mg/kg/die suddiviso in 2 dosi
Possibilità di aumento fino a 5mg/kg/die in assenza di miglioramento
Dosaggio di mantenimento Personalizzato su base individuale
Durata del trattamento · Cicli intermittenti 3-6 mesi
· Terapia continuativa fino a 2 anni

Quali sono le principali avvertenze da considerare?

La ciclosporina inibisce la risposta del sistema immunitario e predispone allo sviluppo di infezioni batteriche, micotiche, parassitarie e virali, spesso con patogeni opportunisti.

Prima della somministrazione di ciclosporina è bene raccogliere una dettagliata anamnesi relativa a eventuali allergie, a una storia di linfomi o altri tumori, a problemi renali, epatici o aumento dei lipidi nel sangue, a infezioni quali ad esempio epatite B, C, tubercolosi, HIV, a ipertensione arteriosa, diabete, al fatto che sia in corso una gravidanza o allattamento al seno, al fatto che si stia pianificando una gravidanza, a eventuali vaccinazioni in particolare con vaccini vivi. La somministrazione di ciclosporina richiede particolare cautela nei pazienti di età ≥65 anni e nei bambini per indicazioni diverse dal trapianto.

Prima e durante il trattamento con ciclosporina è importante monitorare sia la pressione del sangue sia la funzionalità renale. Prima di iniziare la terapia, e in seguito periodicamente, è bene eseguire esami del sangue per valutare e monitorare l’emocromo con la formula leucocitaria, la glicemia, gli indici di funzionalità epatica e renale.

Si segnala che le formulazioni in sospensione orale contengono etanolo, e questo va tenuto in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento.

Ci sono problemi alla sospensione del farmaco?

Il trattamento con ciclosporina deve essere sospeso se non si osserva una risposta adeguata in genere entro 4-6 settimane di terapia, o dopo il raggiungimento dei risultati terapeutici desiderati, e può essere ripreso in caso di recidiva di malattia. Alla sospensione del farmaco si assiste di solito ad una ripresa della malattia.

A quali eventuali effetti indesiderati è importante prestare attenzione?

I maggiori effetti indesiderati comprendono la nefrotossicità e l’ipertensione arteriosa, oltre all’irsutismo e all’iperplasia gengivale. Molti effetti indesiderati sono dose-dipendenti e inizialmente reversibili, e rispondono alla riduzione della dose.

Altri effetti indesiderati comuni, specie per trattamenti prolungati, comprendono la diminuzione dei globuli bianchi nel sangue, l’aumento della glicemia, l’aumento dell’acido urico e alterazioni degli ioni plasmatici (aumento del potassio, diminuzione del magnesio), un aumento dei lipidi nel sangue, la tossicità epatica, alterazioni neurologiche, crampi muscolari.

Come altri farmaci immunosoppressori, la ciclosporina può aumentare il rischio d’insorgenza di linfomi e di altri tumori maligni, in particolare della cute, e il rischio di infezioni e infestazioni. Anche tale rischi sono correlati alla dose e alla durata del trattamento. Pertanto i pazienti in terapia con ciclosporina, specificamente quelli in trattamento per psoriasi o dermatite atopica, devono evitare l’esposizione eccessiva al sole e non devono essere esposti a raggi ultravioletti B o a fotochemioterapia PUVA.

Ci sono problemi per l’assunzione contemporanea di altri farmaci?

Si deve prestare attenzione quando la ciclosporina è somministrata contemporaneamente a farmaci o sostanze che aumentano o diminuiscono la sua concentrazione plasmatica.

Farmaci che possono aumentare il livello di ciclosporina nel sangue comprendono gli antibiotici macrolidi (eritromicina, azitromicina, claritromicina), gli antifungini (ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, fluconazolo), verapamil, diltiazem, nicardipina, lecarnidipina, i contraccettivi orali, il metilprednisolone a dosi elevate, il danazolo, l’amiodarone, l’allopurinolo, il metoclopramide, l’acido colico, gli inibitori della proteasi, il telaprevir, l’imatinib, la colchicina, il nefazodone.

Farmaci che possono diminuire il livello di ciclosporina nel sangue includono la carbamazepina, l’oxcarbazepina e la fenitoina, i barbiturici, i prodotti contenenti Hypericum perforatum (Erba di san Giovanni), la rifampicina, la terbinafina, la ticlopidina, l’octreotide, il bosentan.

Esiste la possibilità di aumento della tossicità renale con la concomitante somministrazione di aminoglicosidici (gentamicina, tobramicina), amfotericina B, ciprofloxacina, vancomicina, trimetroprim (+ sulfametossazolo), derivati dell’acido fibrico (bezafibrato, fenofibrato), FANS (compresi diclofenac, naproxene, sulindac), Melfalan, antagonisti dei recettori H2 (cimetidina, ranitidina), methotrexate.

Da segnalare è anche una possibile interazione della ciclosporina con il cibo, in particolare con l’assunzione di pompelmo o succo di pompelmo che aumentano i livelli di ciclosporina.

 

DONNE IN ETA’ FERTILE

Se sono in età fertile e inizio la terapia con ciclosporina devo avere qualche precauzione?

Nonostante la ciclosporina sia in commercio da molti anni, i dati sull’assunzione del farmaco in gravidanza sono limitati. In generale il suo utilizzo durante la gestazione va considerato qualora il rischio potenziale sia giustificato dal beneficio per la madre. E’ quindi consigliabile valutare con il proprio medico di fiducia un adeguato metodo contraccettivo durante l’assunzione in età fertile o una consulenza preconcezionale qualora la paziente in terapia programmi una gravidanza.

Se assumo il farmaco posso avere problemi di fertilità?

Negli studi su animali non è stata dimostrata una compromissione della fertilità. I dati in merito all’effetto della ciclosporina sulla fertilità umana sono limitati. Tra gli effetti indesiderati rari dell’apparato riproduttivo sono stati riportati disturbi mestruali.

Per quanto tempo rimane il farmaco nel mio corpo? Devo interrompere l’assunzione di ciclosporina se voglio avere un bambino?  

Dai dati disponibili si può calcolare che il tempo medio di eliminazione del farmaco sia dell’ordine di 7-8 giorni, tuttavia il tempo necessario per la sua eliminazione dall’organismo può variare da persona a persona. Inoltre l’assunzione contemporanea di alcuni farmaci o la presenza di condizioni cliniche particolari, possono rallentarne l’eliminazione.

Nel caso si desideri una gravidanza è importante consultare il medico di fiducia prima di interrompere la somministrazione del farmaco. Il medico valuterà i rischi della progressione della malattia rispetto ai rischi dell’assunzione del farmaco.

Mi sono accorta di essere incinta, devo interrompere l’assunzione di ciclosporina?

L’esperienza in merito all’utilizzo di ciclosporina in donne in gravidanza è limitata a circa 1000 casi. In presenza di una gravidanza è necessario consultare il proprio medico di fiducia prima di interrompere l’assunzione del farmaco, per valutare con attenzione i rischi e i benefici complessivi del trattamento in questa condizione.

Se assumo ciclosporina aumenta il rischio di aborto?

In generale l’aborto è un’evenienza relativamente comune in ogni gravidanza. La maggior parte degli studi sull’uso di ciclosporina riguarda gravidanze in donne trattate con politerapia, affette da patologie croniche o sottoposte a trapianto. Alcuni studi condotti su un numero limitato di casi hanno segnalato un aumento del rischio di aborto spontaneo, tuttavia non è del tutto chiaro se questo sia correlato alla malattia materna di base o all’utilizzo del farmaco.

Se assumo la ciclosporina nel primo trimestre di gravidanza aumenta il rischio di danni al feto?

Ogni donna in gravidanza ha un rischio, all’incirca del 3-5%, che il bambino presenti una malformazione; tale rischio è definito “rischio di base” e riguarda tutte le donne in gravidanza. L’esperienza in merito all’utilizzo di ciclosporina in donne in gravidanza è limitata a circa 1000 casi. È noto che la ciclosporina attraversa la placenta e che dal 30 al 60% circa della concentrazione materna del farmaco può raggiungere il feto.

La maggior parte degli studi sull’uso della ciclosporina riguarda gravidanze in donne trattate con politerapia, affette da patologie croniche o sottoposte a trapianto. Gli studi disponibili, su donne che avevano assunto in gravidanza il farmaco per via orale, spesso associato ad altri, non hanno evidenziato ad oggi un incremento significativo di malformazioni fetali né alterazioni del neurosviluppo nei nati esposti. Le sporadiche segnalazioni di malformazioni non sono state confermate da studi epidemiologici successivi.

Se assumo ciclosporina nel secondo o nel terzo trimestre, che rischi ci possono essere per il bambino?

L’esperienza in merito all’utilizzo di ciclosporina in donne in gravidanza è limitata. È noto che la ciclosporina attraversa la placenta e che all’incirca dal 30 al 60% della concentrazione materna del farmaco può raggiungere il feto.

Le donne gravide sottoposte a trapianto, in trattamento con terapie immunosoppressive contenenti ciclosporina, sono a rischio di parto pretermine (<37 settimane di gravidanza), tuttavia bisogna ricordare che questa complicanza potrebbe essere correlata alla malattia materna di base, anche se non si può escludere un contributo della ciclosporina.

Sono stati segnalati inoltre casi di ritardo di crescita intrauterina e parto pretermine in donne con trapianto renale che avevano assunto ciclosporina in gravidanza. Anche in questo caso le complicanze potrebbero essere dovute soprattutto alle complesse patologie materne e agli effetti indesiderati del farmaco, in particolare la tossicità renale materna.

Studi su piccoli campioni di bambini, le cui mamme erano state trattate con ciclosporina durante la gravidanza, non hanno evidenziato significative alterazioni dello sviluppo neurocognitivo, dell’attività immunologica e della funzionalità renale, mentre sono stati descritti casi di piastrinopenia, neutropenia e linfopenia transitorie, in bambini nati da pazienti trattate.

Infine, per quanto riguarda l’impiego del farmaco in questo ambito, alcuni autori suggeriscono una somministrazione frazionata della dose, allo scopo di trattare la patologia materna senza determinare un massiccio passaggio del farmaco al feto.

Se assumo ciclosporina posso allattare?

La ciclosporina passa nel latte materno in quantità variabile, pertanto alcuni autori sconsigliano l’allattamento durante la somministrazione di ciclosporina. D’altra parte studi recenti hanno valutato che la quantità effettiva di farmaco che passa nel latte è intorno al 2% della dose materna, e in molti casi anche inferiore; inoltre sono stati descritti casi di donne in trattamento con ciclosporina, cortisone e azatioprina che hanno allattato con successo i loro figli senza che i neonati mostrassero effetti indesiderati.

Data la scarsità di dati sui neonati allattati al seno da madri in terapia, qualora si renda necessario utilizzare la ciclosporina durante l’allattamento, è bene valutare con il proprio medico di fiducia se allattare o meno, considerando i rischi dell’assunzione del farmaco rispetto ai benefici del trattamento e dell’allattamento. Nel caso si decida di allattare è consigliabile monitorare strettamente il neonato, valutando eventualmente anche il livello del farmaco nel sangue.

Il mio bambino può effettuare le vaccinazioni prima dell’anno di vita, se ho assunto ciclosporina in gravidanza?

Le vaccinazioni rappresentano una forma di prevenzione primaria delle malattie infettive insostituibile. Molti dei farmaci immunosoppressori utilizzati durante la gravidanza possono attraversare la barriera placentare ed entrare nella circolazione fetale, con un possibile impatto sul sistema immunitario fetale.

Durante la visita vaccinale va data comunicazione al medico in merito all’assunzione di ciclosporina durante la gravidanza o in corso di allattamento.

E se il farmaco è assunto dal partner?

Negli studi su animali non è stata dimostrata una compromissione della fertilità. I dati relativi all’effetto della ciclosporina sulla fertilità umana sono limitati. Gli autori di una recente revisione della letteratura, che ha valutato l’effetto dell’esposizione ai farmaci antireumatici sulla fertilità maschile e sull’esito della gravidanza, hanno concluso che l’evidenza disponibile per la ciclosporina è molto limitata, ma non sembra suggerire un effetto negativo e sollevare preoccupazioni per esiti avversi della gravidanza come anomalie congenite, basso peso alla nascita, prematurità. Altri studi giungono ad analoghe conclusioni.

 

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Aggiornato il 04/01/2021