Secukinumab (Cosentyx®)

Attenzione: le informazioni riportate non sostituiscono le singole schede tecniche e foglietti informativi dei farmaci. Per ogni ulteriore approfondimento è bene sempre consultare il proprio medico specialista curante.

Che cos’è?

E’ un farmaco immunosoppressore, in grado cioè di inibire la risposta del sistema immunitario. In particolare secukinumab inibisce l’interleuchina-17A (IL-17A), una proteina coinvolta nelle risposte infiammatorie e immuni.

Quando viene utilizzato?

Secukinumab è utilizzato, da solo o in combinazione con il metotrexato, nel trattamento della psoriasi a placche, dell’artrite psoriasica e della spondiloartrite assiale.

In particolare è utilizzato nelle persone affette da psoriasi a placche da moderata a severa che necessitano di terapia sistemica e per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva quando la risposta ad altri farmaci antireumatici è risultata inadeguata.

Come si assume?

Nel trattamento della psoriasi a placche e dell’artrite psoriasica secukinumab si assume mediante iniezioni sottocutanee, preferibilmente in aree cutanee non affette da psoriasi.

Come agisce?

Secukinumab è un anticorpo monoclonale umano che si lega all’ interleuchina 17A e ne blocca l’attività biologica, con conseguente riduzione dell’infiammazione nell’organismo.

Con che frequenza va assunto e per quanto tempo?

La terapia deve essere prescritta da un medico esperto.

Nella psoriasi (e nell’artrite psoriasica associata a psoriasi a placche) viene somministrata una dose da 300 mg in due iniezioni da 150 mg nelle settimane 0, 1, 2 e 3 seguita da una dose di mantenimento mensile dalla quarta settimana.

Ai pazienti con sola artrite psoriasica la dose somministrata è di 150mg alle settimane 0, 1, 2 e 3 seguita da una dose di mantenimento di 150mg ogni 4 settimane.

La terapia è continuativa. Una risposta clinica viene raggiunta dopo 16 settimane di trattamento. Alcuni pazienti che hanno una risposta iniziale parziale possono migliorare continuando il trattamento oltre le 16 settimane.

Frequenza e Dosaggio Psoriasi – Psoriasi+Artrite Psoriasica
1° Dose Settimana 0 300 mg (2 iniezioni da 150 mg)
2° Dose Settimana 1 300 mg (2 iniezioni da 150 mg)
3° Dose Settimana 2 300 mg (2 iniezioni da 150 mg)
4° Dose Settimana 3 300 mg (2 iniezioni da 150 mg)
Dose di mantenimento Ogni 4 settimane 150 mg
Frequenza e Dosaggio Artrite Psoriasica
1° Dose Settimana 0 150 mg
2° Dose Settimana 1 150 mg
3° Dose Settimana 2 150 mg
4° Dose Settimana 3 150 mg
Dose di mantenimento Ogni 4 settimane 150 mg

Quali sono le principali avvertenze da considerare?

Il farmaco deve essere usato sotto stretto controllo medico.

Prima di iniziare la terapia vengono richiesti esami del sangue di routine ed esami di screening infettivologico quali la sierologia per epatite B e C, e il test per la tubercolosi latente (Quantiferon); nelle donne in età fertile viene richiesto un test di gravidanza.

Il farmaco è controindicato o il suo uso deve essere attentamente valutato in presenza di:

  • Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Tubercolosi in fase attiva o altre infezioni gravi (sepsi e infezioni opportunistiche)
  • Malattia infiammatoria intestinale: possibile aggravamento della malattia di Crohn
  • Concomitanti vaccinazioni con vaccini vivi
  • Gravidanza e allattamento al seno

Le persone in trattamento con secukinumab sono più suscettibili alle infezioni. E’ importante prestare attenzione quando si considera l’uso di secukinumab in pazienti con un’infezione cronica o con storia di infezioni ricorrenti. Se un paziente sviluppa una grave infezione, deve essere attentamente monitorato e secukinumab non deve essere somministrato fino a che l’infezione non si risolve.

Ci sono problemi alla sospensione del farmaco?

Il farmaco è stato approvato da pochi anni e non ci sono molti dati relativi agli effetti della sospensione del trattamento.

A quali eventuali effetti indesiderati è importante prestare attenzione?

Gli eventi avversi comuni comprendono:

  • Infezioni ed infestazioni: infezioni delle vie respiratorie superiori (nasofaringite, rinite), herpes orale, tinea pedis;
  • Patologie respiratorie: rinorrea;
  • Patologie gastrointestinali: diarrea.

Ci sono problemi per l’assunzione contemporanea di altri farmaci?

Non sono presenti molti dati in proposito.

Non sono state riportate interazioni quando secukinumab è stato usato insieme ad altri medicinali come midazolam (farmaco ad effetto sedativo) in pazienti con psoriasi, e come methotrexate e corticosteroidi in pazienti con artrite psoriasica e spondiloartrite assiale.

Sicurezza ed efficacia del farmaco in associazione a immunosoppressori, compresi gli agenti biologici o alla fototerapia non sono state valutate negli studi clinici sulla psoriasi. È necessaria tuttavia una certa cautela quando si usano immunosoppressori in associazione con secukinumab.

 

DONNE IN ETA’ FERTILE

Se sono in età fertile e inizio la terapia con secukinumab devo avere qualche precauzione?

Si consiglia di valutare con il proprio medico di fiducia l’opportunità di eseguire un test di gravidanza prima di iniziare il trattamento. Le donne in età fertile devono considerare l’uso di misure contraccettive adeguate per evitare l’instaurarsi di una gravidanza durante il trattamento e per almeno 20 settimane dopo l’ultima somministrazione di secukinumab.

Se assumo il farmaco posso avere problemi di fertilità?

Studi condotti su animali non indicano effetti dannosi sulla fertilità, tuttavia gli studi sull’uomo sono mancanti o insufficienti per trarre conclusioni.

Per quanto tempo rimane il farmaco nel mio corpo? Devo interrompere l’assunzione di secukinumab se voglio avere un bambino?

In generale il tempo necessario per eliminare i farmaci dall’organismo può variare da persona a persona. L’eliminazione di secukinumab potrebbe richiedere all’incirca 19 settimane dalla conclusione del trattamento.

Nel caso si desideri una gravidanza è importante consultare il medico di fiducia prima di interrompere la somministrazione del farmaco. Il medico valuterà i rischi della progressione della malattia rispetto ai rischi dell’assunzione del farmaco.

Mi sono accorta di essere incinta, devo interrompere l’assunzione di secukinumab?

In presenza di una gravidanza è necessario consultare il proprio medico di fiducia prima di interrompere l’assunzione del farmaco, per valutare con attenzione i rischi e i benefici complessivi del trattamento in questa condizione.

Se assumo secukinumab aumenta il rischio di aborto?

Non ci sono dati sufficienti sull’uso di secukinumab in donne in gravidanza.

In generale l’aborto è un’evenienza relativamente comune in ogni gravidanza. Con una malattia autoimmune può aumentare la possibilità che si verifichi un aborto spontaneo, il che rende più difficoltoso comprendere se i farmaci utilizzati per trattare la malattia possono aumentare il rischio di aborto spontaneo. Infatti in presenza di una malattia materna in gravidanza non è semplice capire se le problematiche che insorgono, possano essere legate ai farmaci assunti in gravidanza o alla malattia materna da trattare.

Se assumo questo farmaco nel primo trimestre di gravidanza aumenta il rischio di danni al feto?

Non ci sono dati sufficienti sull’uso di secukinumab in donne in gravidanza.

Ogni donna in gravidanza ha un rischio, all’incirca del 3-5%, che il bambino presenti una malformazione; tale rischio è definito “rischio di base” e riguarda tutte le donne in gravidanza.

Le dimensioni molecolari di secukinumab permettono al farmaco un limitato passaggio attraverso la placenta durante il primo trimestre, passaggio che aumenta invece nei trimestri successivi.

Gli studi condotti su animali non indicano effetti dannosi riguardo alla tossicità riproduttiva. Sono stati effettuati studi di tossicità relativi allo sviluppo del feto negli animali a cui veniva somministrato secukinumab durante il periodo dell’organogenesi e non sono stati riscontrati segni di tossicità materna, tossicità nell’embrione o anomalie di sviluppo degli organi.

Qualora si renda necessario utilizzare secukinumab in questa fase della gravidanza, il medico di fiducia valuterà con attenzione i rischi e i benefici complessivi del trattamento.

Se assumo secukinumab nel secondo o nel terzo trimestre, che rischi ci possono essere per il bambino?

Non ci sono dati sufficienti sull’uso di secukinumab in donne in gravidanza.

Il passaggio del farmaco attraverso la placenta nel secondo e terzo trimestre è maggiore che nel primo.

Gli studi condotti su animali non indicano effetti dannosi riguardo alla tossicità riproduttiva. Sono stati effettuati studi di tossicità relativi allo sviluppo del feto negli animali a cui veniva somministrato secukinumab nella fase finale della gestazione, e non sono stati riscontrati segni di tossicità.

Qualora si renda necessario utilizzare secukinumab in questa fase della gravidanza, il medico di fiducia valuterà con attenzione i rischi e i benefici complessivi del trattamento.

Se assumo secukinumab posso allattare?

Non è noto se secukinumab passi o meno nel latte materno, né se venga assorbito dal lattante. Considerate le grandi dimensioni del farmaco, appare probabile che secukinumab sia escreto nel latte materno in quantità molto limitate e degradato nel tratto gastrointestinale del bambino. Particolare attenzione va riservata ai bambini prematuri con un apparato digerente non ancora completamente sviluppato, che potrebbero essere in grado di assorbire una quantità di farmaco maggiore.

Ad oggi non sono disponibili studi su campioni di neonati che abbiano valutato gli effetti dell’allattamento al seno in corso di terapia con secukinumab.

A fronte di queste considerazioni, qualora si renda necessario utilizzare secukinumab durante l’allattamento, è bene valutare con il proprio medico di fiducia i rischi dell’assunzione del farmaco rispetto ai benefici del trattamento e dell’allattamento. Nel caso si decida di allattare è consigliabile un attento monitoraggio del lattante.

Il mio bambino può effettuare le vaccinazioni prima dell’anno di vita, se ho assunto secukinumab in gravidanza?

Le vaccinazioni rappresentano una forma di prevenzione primaria delle malattie infettive insostituibile.

Molti dei farmaci immunosoppressori utilizzati durante la gravidanza possono attraversare la barriera placentare ed entrare nella circolazione fetale, con un possibile impatto sul sistema immunitario fetale.

In generale i vaccini con microrganismi inattivati o con tossoide possono essere somministrati secondo il calendario vaccinale ai neonati di madri trattate con secukinumab in gravidanza.

In Italia il calendario vaccinale nei primi sei mesi prevede la somministrazione di vaccini inattivi ma anche il vaccino vivo per il rotavirus. Il vaccino per rotavirus è raccomandato entro l’anno e previene la malattia da rotavirus che è la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini sotto i 5 anni. In particolare, nei bambini molto piccoli il virus può causare una diarrea grave con disidratazione. Pertanto, in generale è consigliabile effettuare la vaccinazione, ma valutando con il medico di fiducia e il servizio vaccinale i tempi più opportuni per la sua esecuzione, anche in considerazione dell’eliminazione del farmaco dall’organismo.

I vaccini con microrganismi vivi come il vaccino per il morbillo-parotite-rosolia e il vaccino per la varicella sono previsti nel secondo anno di vita, per cui in generale non ci sono problemi legati alla terapia in gravidanza per la loro somministrazione.

Durante la visita vaccinale va data comunicazione al medico in merito all’assunzione di secukinumab durante la gravidanza o in corso di allattamento.

E se il farmaco è assunto dal partner?  

Studi condotti su animali non indicano effetti dannosi sulla fertilità, tuttavia gli studi sull’uomo sono mancanti o insufficienti per trarre conclusioni.

 

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Novartis Europharm Limited. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto: Cosentyx® (aggiornamento 14/05/2020). In Banca Dati AIFA. Da https://www.aifa.gov.it/.

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Aggiornato il 31/03/2021