COVID-19 e vaccinazioni in gravidanza: primi dati

L’esclusione delle donne in gravidanza dagli studi clinici condotti sui vaccini anti-COVID-19, nella fase che precede la loro autorizzazione, non ha permesso di avere dati certi sulla sicurezza dei vaccini durante la gravidanza e l’allattamento.

È aumentata invece la consapevolezza che ammalarsi di COVID-19, mentre si aspetta un figlio, comporta maggiori rischi sia per la donna che per il feto.

Negli Stati Uniti le principali agenzie della salute come CDC (Centers for Disease Control and Prevention) e ACIP (AdvisoryCommittee on ImmunizationPractices) insieme all’American College of Obstetricians and Gynecologists e all’American Academy ofPediatrics hanno pubblicato una guida indicando che le donne in attesa devono potersi vaccinare contro il COVID-19.

Nello stesso tempo è importante però caratterizzare la sicurezza di questi nuovi vaccini che usano mRNA e nanoparticelle lipidiche, per poter fornire raccomandazioni utili alle donne in attesa.

A tale scopo sono stati utilizzati due sistemi di sorveglianza della sicurezza dei vaccini: il “v-safe” che comprende il “v-safeaftervaccinationhealth cracker” e il “v-safepregnancyregister” e il VAERS (Vaccine AdverseEvent Reporting System).

Il “v-safe” è un sistema di sorveglianza che funziona tramite smartphone: ai partecipanti vengono inviati messaggi di testo con collegamenti ad un questionario online per valutare reazioni avverse e stato di salute dopo la vaccinazione, per un periodo di 12 mesi dopo la dose finale del vaccino. Alle partecipanti in attesa di un figlio viene poi offerto l’arruolamento nel “v-safepregnancyregister”, un registro specifico per il vaccino in gravidanza, attraverso il quale le donne vengono seguite fino a tre mesi dopo la nascita del bambino.

Il VAERS è invece un sistema di farmacosorveglianza nazionale di tipo passivo (sorveglianza spontanea) nato nel 1990, e gestito da CDC e FDA.

Sono stati appena pubblicati i primi risultati raccolti attraverso “v-safe” e VAERS, sulla sicurezza delle vaccinazioni anticovid in gravidanza.

I dati mostrano come le reazioni avverse locali e sistemiche rilevate dalle donne in gravidanza siano risultate sovrapponibili a quelle delle donne non incinte, con il dolore nel sito di iniezione riportato più frequentemente nelle donne in gravidanza, a differenza di cefalea, dolori muscolari, bruciore e febbre riferiti con minor frequenza. Anche gli esiti avversi materni e neonatali appaiono simili a quelli riportati negli studi precedenti alla pandemia COVID-19 condotti sulla popolazione in gravidanza (1).

Emergono anche i primi studi sull’efficacia immunitaria della vaccinazione in gravidanza.

Uno studio ad esempio, ha reclutato 131 donne in età riproduttiva, di cui 84 incinte, 31 in allattamento e 16 non in gravidanza, che hanno ricevuto vaccini ad mRNA (BNT162b2 Pfizer/BioNTech o mRNA-1273 Moderna/NIH) e alle quali è stato misurato il titolo anticorpale e l’eventuale trasferimento degli anticorpi prodotti al feto/neonato.

Queste donne sono state confrontate con un altro gruppo di donne incinte che avevano contratto l’infezione da SARS-CoV-2.

I risultati mostrano come lo sviluppo degli anticorpi sia equivalente tra donne in gravidanza e non, e come la loro produzione sia significativamente più alta di quella indotta dall’infezione naturale daSARS-CoV-2.

Gli anticorpi prodotti dalla madre sono stati rilevati nei campioni del cordone ombelicale e del latte materno, suggerendo un trasferimento al feto/neonato attraverso la placenta e l’allattamento (2).

Tale trasferimento è confermato da altri studi, alcuni dei qualisuggeriscono come una vaccinazione più precoce in gravidanza sembri condurre ad una maggiore immunità nell’infante(3,4,5).

Per quanto riguarda invece, studi condotti su donne in gravidanza con infezione da SARS-CoV-2, i risultati appaiono contrastanti. Infatti alcuni dati mostrano un ridotto trasferimento degli anticorpi prodotti naturalmente per via placentare (6,7).

I risultati sono ad oggi ancora limitati, ma promettenti. Ulteriori studi saranno necessari per definire ad esempio il momento migliore in gravidanza per effettuare la vaccinazione materna. Alcuniesperti suggeriscono il secondo semestre come miglior candidato per conferire una maggiore immunità materna e neonatale (8). Inoltre ricerche future aiuteranno a valutare la permanenza e la durata degli anticorpi trasferiti al neonato e il ruolo dell’allattamento nel possibile mantenimento più prolungato dell’immunità neonatale (9).

  1. Shimabukuro TT, Kim SY, Myers TR, et al.; CDC v-safe COVID-19 Pregnancy Registry Team. Preliminary Findings of mRNA Covid-19 Vaccine Safety in Pregnant Persons. N Engl J Med. 2021 Apr 21.
  2. Gray KJ, Bordt EA, Atyeo C, et al. COVID-19 vaccine response in pregnant and lactating women: a cohort study. Am J Obstet Gynecol. 2021 Mar 24:S0002-9378(21)00187-3.
  3. Paul G, Chad R. Newborn antibodies to SARS-CoV-2 detected in cord blood after maternal vaccination – a case report. BMC Pediatr. 2021 Mar 22;21(1):138.
  4. Gill L, Jones CW. Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) Antibodies in Neonatal Cord Blood After Vaccination in Pregnancy. Obstet Gynecol. 2021 May 1;137(5):894-896.
  5. Mithal LB, Otero S, Shanes ED, et al. Cord Blood Antibodies following Maternal COVID-19 Vaccination During Pregnancy. Am J Obstet Gynecol. 2021 Apr 1:S0002-9378(21)00215-5.
  6. Flannery DD, Gouma S, Dhudasia MB, et al. Assessment of Maternal and Neonatal Cord Blood SARS-CoV-2 Antibodies and Placental Transfer Ratios. JAMA Pediatr. 2021 Jan 29:e210038.
  7. Edlow AG, Li JZ, Collier AY, et al. Assessment of Maternal and Neonatal SARS-CoV-2 Viral Load, Transplacental Antibody Transfer, and Placental Pathology in Pregnancies During the COVID-19 Pandemic. JAMA Netw Open. 2020 Dec 1;3(12):e2030455.
  8. Munoz FM. Can We Protect Pregnant Women and Young Infants From COVID-19 Through Maternal Immunization? JAMA Pediatr. 2021 Jan 29.
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