Psoriasi: cosa è meglio?

Esistono al momento molti farmaci per trattare la psoriasi, diversi secondo la gravità della malattia, che aiutano a tenere sotto controllo i sintomi e migliorare la qualità della vita. Perchè la psoriasi, oltre a colpire la pelle, può influenzare la vita stessa di chi ne soffre, determinando un senso di vergogna che porta a nascondere sé stessi e la propria malattia, per non essere osservati, giudicati o derisi.

L’avvento dei nuovi farmaci biologici ha migliorato di molto il trattamento delle forme più gravi della psoriasi. Il Cochrane Skin Group da alcuni anni raccoglie ed analizza tutti gli studi clinici e le revisioni pubblicate nei principali archivi online (The Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL), MEDLINE ed Embase) mediante le cosiddette “living systematic reviews” cioè revisioni sistematiche che vengono continuamente aggiornate, aggiungendo nuove evidenze appena diventano disponibili.

Il 19 aprile 2021 è stata pubblicata l’ultima versione di queste revisioni, dal titolo Systemic pharmacological treatments for chronic plaque psoriasis: a network meta-analysis (1).

La revisione sistematica è condotta con il metodo NMA o della Network Meta-Analysis o metanalisi a rete, una tecnica che mette a confronto diversi trattamenti in una singola analisi, per paragonare efficacia e sicurezza di trattamenti sistemici per la psoriasi.

L’analisi completa include 158 studi e di questi 18 sono nuovi. In tutto i partecipanti sono 57.831 (67.2% uomini) reclutati pricipalmente dagli ospedali. L’età media è di 45 anni, il punteggio PASI di base è di 20. La maggior parte degli studi inclusi sono placebo controllati, il 30% confronti tra due farmaci e l’11% confronti anche con un comparatore e un placebo.

La metanalisi a rete mostra che tutti i trattamenti considerati, agenti sistemici non biologici, piccole molecole, e trattamenti biologici, sono più efficaci del placebo, in maniera significativa, nel raggiungere PASI 90.

Se si considerano i trattamenti biologici anti-IL17, anti-IL23, anti-IL12/23 e anti-TNFα, questi risultano più efficaci rispetto alle piccole molecole e ai farmaci non biologici.

Mentre a livello di farmaco infliximab, ixekizumab, secukinumab, brodalumab, risankizumab e guselkumab sono più efficaci nel raggiungere PASI90 rispetto ad ustekinumab e i tre agenti anti-TNFα (adalimumab, certolizumab, ed etanercept).

E ancora ustekinumab e adalimumab sono più efficaci di etanercept, ustekinumab è più efficace di certolizumab, mentre l’efficacia clinica di istekinumab e adalimumab è simile. Non risultano differenze tra tofacitinib o apremilast e i tre farmaci non biologici, esteri di acido fumarico, ciclosporina e metotrexate.

Non sono state osservate differenze significative tra uno qualunque dei farmaci ed il placebo per i rischi di eventi avversi gravi, anche se questo risultato deve essere preso con cautela dato il numero limitato di eventi considerati.

  1. Sbidian E, Chaimani A, Garcia-Doval I, et al. Systemic pharmacological treatments for chronic plaque psoriasis: a network meta-analysis. Cochrane Database Syst Rev. 2021 Apr 19.
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